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VIVE!

STORIE DI EROINE LETTERARIE CHE SI RIBELLANO AL LORO TRAGICO DESTINO
di Alessandra Sarchi, con Federica Fracassi

Una produzione Storielibere.fm e Piccolo Teatro di Milano, in collaborazione con Corriere della Sera

Le eroine della letteratura occidentale sono figure per lo più tragiche, non solo perché assumono su di sé i limiti e il peso della condizione umana, come i loro corrispettivi maschili, ma anche perché a differenza di questi ultimi le attende invariabilmente un destino luttuoso. Non potendo ambire a quello status di fondatrici di stirpi o vincitrici di guerre riservato alle figure maschili, la morte in scena sembra per loro l’unico modo per raggiungere la gloria.
Si tratta di una gabbia in cui si riflettono le convenzioni sociali che per secoli hanno relegato le donne al ruolo di madre, moglie o amante, e che nella morte, meglio se violenta, vedevano l’unica sublimazione possibile per il genere femminile. Questo podcast si propone di ripercorrere le vicende di alcuni di questi personaggi, immaginando una sorte diversa. Cosa sarebbe accaduto se a un certo punto del loro percorso avessero cambiato rotta e la morte non fosse più stata la conclusione ineluttabile?
Illustrazione di Giacomo Botto

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ALESSANDRA SARCHI

È nata a Reggio Emilia nel 1971 e vive a Bologna. Ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti “Segni sottili e clandestini” (Diabasis editore). Nel 2012 è uscito con Einaudi Stile Libero il suo primo romanzo “Violazione”, vincitore del premio Paolo Volponi, opera prima. Con “L’amore normale”, (Einaudi 2014) ha vinto il premio internazionale “Scrivere per Amore”. Con “La notte ha la mia voce” (Einaudi, Stile libero 2017) ha vinto il premio Mondello opera italiana, la selezione della giuria del Premio Campiello e l’edizione 2018 del premio Wondy. Nel 2019 è uscito per Bompiani il saggio “La felicità delle immagini il peso delle parole. Cinque esercizi di lettura di Moravia, Volponi, Pasolini, Calvino, Celati.” Nel 2020, sempre con Einaudi, è uscito il romanzo “Il dono di Antonia”. Ha tradotto diversi testi dall’inglese, di cui l’ultimo è la raccolta di racconti di Annie Proulx, “Distanza ravvicinata”, pubblicata da Minimum Fax nel 2019. Collabora con Sette e la Lettura del “Corriere della Sera”.

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FEDERICA FRACASSI

Interprete sensibile alle nuove drammaturgie, votata alle scritture più visionarie, feroci, poetiche degli ultimi anni, fin dagli esordi disegna un percorso indipendente nel panorama del teatro di ricerca. Si forma giovanissima alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e segue il lavoro di Carmelo Bene, Luca Ronconi, Thierry Salmon, Romeo Castellucci, Cesare Ronconi. Fonda insieme al regista teatrale Renzo Martinelli la compagnia Teatro Aperto, oggi Teatro i. Gestisce con Martinelli e con Francesca Garolla l’omonimo spazio a Milano, una vera e propria factory del teatro contemporaneo. E’ attrice protagonista di innumerevoli produzioni della
compagnia. In teatro ha lavorato tra gli altri con Teatro Valdoca, Valerio Binasco, Valter Malosti, Antonio Latella, Luca Micheletti, Sonia Bergamasco, Motus, Fanny & Alexander, Andrea Chiodi e ha ricevuto numerosi premi come miglior attrice protagonista: Premio Ristori, Premio Olimpici del Teatro,
Premio della Critica, Premio Franco Enriquez, Menzione d’onore e Premio Eleonora Duse, Premio Ubu, Premio San Ginesio all’arte dell’attore.
Al cinema esordisce nel 2010 in Happy Family di Gabriele Salvatores. Seguono, tra le altre, collaborazioni con Marco Bellocchio, Giorgio Diritti, Paolo Virzì, Renato De Maria, Francesca Archibugi, Carlo Verdone, Marjane Satrapi, Francesco Fei, Paolo Genovese. È una delle protagoniste della serie tv Luna Nera, prodotta da Fandango e Netflix.

INFO SERIE

Una produzione storielibere.fm e Piccolo Teatro di Milano, in collaborazione con Corriere della Sera
Di Gian Andrea Cerone e Rossana De Michele
Coordinamento editoriale: Guido Guenci
Post Produzione Audio: Veronica Buscarini

1 Comment
  • Elena Velichko
    Posted at 08:16h, 30 Giugno

    Bello! Grazie.
    Perche non lanciare la sfida a grande Tolstoi? Sarebbe interessante di interpretare Anna Karenina, no?