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Steve McCurry ritrae il volto serio e spaventato della profuga afghana su cui si stagliano gli occhi verdi e intensi che guardano in macchina, e insieme, si imprimono nel cuore di ogni osservatore. La foto pubblicata sulla copertina di National Geographic nel giugno 1985, è subito diventata un simbolo per tutte le vittime del suo paese; un simbolo di guerra e dignità. Perfetta espressione dell'arte di questo affascinante personaggio, McCurry appunto, archetipo del moderno fotografo viaggiatore, convinto che una fotografia sia buona quando parla a chi la guarda, quando trasmette emozioni, quando racconta una storia da condividere e ha la capacità di mettere le persone in contatto tra loro. Perché una buona foto, in fondo, è come un lungo viaggio da intraprendere.